Questa in sintesi le proposte avanzata da Terziario Donna Ferrara di Confcommercio all'attenzione alla Giunta del Comune di Ferrara, intervenuta con gli assessori Cristina Coletti (Politiche Abitative e Sociali), Matteo Fornasini (Commercio,Turismo), Dorota Kusiak (Formazione, Pari Opportunità) ed Angela Travagli (Attività Produttive, Fiere e Mercati). Nei giorni scorsi  nelle sede municipale la delegazione guidata dalla presidente di Terziario Donna, Simona Salustro con la consigliera Paola Bertelli hanno illustrato le ipotesi di una collaborazione con il Comune,  progetto condiviso con Ascom Confcommercio Ferrara presente con Giulio Felloni e Davide Urban, rispettivamente presidente provinciale e direttore generale dell'Associazione di via Baruffaldi.  
"Un strumento quello di un tavolo tematico sull'imprenditoria femminile in tutti i suoi aspetti - chiarisce la Salustro i- che riteniamo prioritario per dare ulteriore sviluppo e slancio alle imprese condotte da Donne. Condizioni di sviluppo legati alla formazione, all'erogazione di contributi dedicati, alla creazione di un contesto formativo e sociale adeguato alle imprenditrici. Abbiamo trovato sensibile attenzione da parte della Giunta allo sviluppo di questi temi che intendiamo affrontare compiutamente all'interno di futuri quanto concreti percorsi di reciproca condivisione che stiamo approntando come Terziario Donna Ferrara".
"Come Ascom Confcommercio Ferrara - conclude il presidente provinciale Felloni -  sosteniamo in pieno questi punti che sono importanti sia dal punto sociale ed economico. Un incontro assolutamente dagli esiti positivi che ha spaziato dal welfare, all'accessibilità, alla fattiva possibilità di fornire tutti gli strumenti per ritornare alla auspicata normalità".

Nella nostra provincia, seconda gli ultimi dati camerali, le imprese femminili rappresentano il 23,2 %, del totale delle realtà produttive e sono la percentuale più alta in Emilia Romagna. In termini assoluti si tratta di oltre 7mila aziende in rosa di cui il 49,6%  fanno riferimento al Terziario se si sommano le quote percentuali relative al commercio, alla ricettività, alla ristorazione, ai servizi alla persona ed alle libere professioni.

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