Un racconto che si snoda in 270 pagine, fresche di stampa: "Il mio nome - racconta Learca - è un omaggio al ciclista Learco Guerra di cui mio padre era ammiratore perché proprio nel 1934, Guerra aveva vinto il Giro d'Italia", tra aneddoti e curiosità si dipana la storia umana, familiare, professionale di una donna che insieme ai figli gestisce ancora oggi le attività imprenditoriali nei settori della ristorazione e del comparto immobiliare.
"Una donna che è una vera e propria bolla d'energia vivente - spiega Mariacristina Paselli, l'autrice consulente in management aziendale ed in alta formazione - che ha saputo seppure nata povera  e rimasta orfana in tenera età cambiare il suo destino, possedendo una forte autostima. Con questo libro - conclude la scrittrice  - ho inteso dare un mio contributo per far crescere l'universo al femminile che ha capacità e competenza per affrontare con successo l'esperienza manageriale, uno stimolo che nasce mostrando l'esempio di una donna determinata come Learca". 

fotoconferenzaLearcaTassinari

nella foto da sx Mirco Gallerani (figlio della signora Learca), Paselli, Urban, Tassinari

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