Chissà se sono nascosti nell’antica cassaforte a muro del secolo scorso, di cui si hanno le chiavi (ma non la combinazione), i segreti della celebre trattoria “da Settimo”, in via Cortevecchia,  che riapre i battenti con un nuovo nome: Bisboccio. Alla guida l’esperienza di Marco e Cecilia, titolari anche di "In Boccio" presso la bocciofila cittadina.

"Questa riapertura - commenta Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio - è la conferma del valore della felice  sintesi tra tradizione ed innovazione ed esprime una eccellenza della ristorazione oltre a rappresentare un elemento importante sul piano della socialità e di vitalità del centro storico inserendosi nel futuro progetto di valorizzazione della piazza Cortevecchia". Ritornando a Bisboccio: esperienze gastronomiche che andranno di pari passo: “Settimo era il mio sogno già nel 2013 – confida Cecilia –, un sogno inseguito fino al dicembre del 2019, quando Marco ha deciso di farmi il più bel regalo di Natale possibile: accettare il rischio di compiere il grande balzo rilevando il locale“. Poi l’imprevisto tempo della pandemia, che però non ha scoraggiato  il progetto; adesso gli ampi locali che furono di Settimo (circa 130 coperti) sono stati ristrutturati a seguito di un corposo intervento di restyling. Nel racconto di Marco e Cecilia, soci da sempre di Ascom Confcommercio Ferrara,  finalmente il traguardo e la riapertura del luogo simbolo per i "tiratardi " ferraresi: “Ora ripartiamo con il bar e a breve saremo pronti con il ristorante: siamo legati a quella che era un’autentica istituzione della cucina tradizionale; affiancheremo alcune novità, impegnandoci a mantenere un giusto equilibrio tra la magia del passato e l’innovazione del presente. Ora si può ricreare il clima adatto per godersi di nuovo le relazioni sociali”.

Rimane a ricordare atmosfere d’altri tempi del vecchio locale la celebre dispensa usata per servire i contorni, mentre in alcune sale l’illuminazione sarà caratterizzata dai vecchi lampioni a piattello dei vicoli estensi. 

“Serve determinazione e grinta per fare questo lavoro; insomma, devi essere davvero convinto del tuo progetto e avere soprattutto tanta passione che permetta a noi stessi di divertirci mentre lavoriamo”, concludono Marco e Cecilia.

L’impresa di Bisboccio, una volta a regime, oltre alla buona cucina dovrebbe garantire lavoro ad una decina di persone tra cuochi e camerieri, ed è stata possibile grazie alla collaborazione tecnica del geometra Adriano Gumina che ha progettato la ristrutturazione.

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