"Da sabato 30 gennaio prendono il via,  anche in Emilia-Romagna, i saldi di fine stagione - chiarisce Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio e di Federazione Moda

"Da sabato 30 gennaio prendono il via,  anche in Emilia-Romagna, i saldi di fine stagione - chiarisce Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio e di Federazione Moda - che rappresentano da sempre una grande opportunità per acquistare capi di abbigliamento e accessori a prezzi molto convenienti". 
Da una prima rilevazione nelle prime settimane dei saldi (già partiti in altre regioni dall'inizio del mese) di Federazione Moda Italia emerge,  a livello nazionale, nel 56% degli intervistati, un calo delle vendite che va dal 50 al 90% (ovviamente nelle zone rosse).  
Le attività commerciali dell’Emilia Romagna ,essendo in zona arancione ed in attesa dei saldi (appunto in partenza sabato prossimo 30/01) hanno registrato comunque cali di vendite dal 35 al 50% affrontati tra mille difficoltà e sacrifici.
In particolare i saldi invernali dovrebbero avere un valore, in Italia, di circa 4 miliardi (contro i 5 del 2020) con una spesa, a famiglia intorno ai 254 euro (l'anno passato era stata di 324). Una situazione in bilico tra aperture e chiusure dovute alle classificazione in fasce (rosse, arancioni e gialle) sulla quale si innesta la richiesta di Federazione Moda di "applicare il credito di imposta sulle eventuali merci invendute a magazzino" auspica Felloni. 
 "Sicuramente ci sarà una particolare attenzione da parte dei consumatori ai capi casual (maglieria, giubbotti, pantaloni...), mentre contiamo ci sia un fiduciosa ripresa del capo più elegante (sia nell'uomo che nella donna) con il ripristino della vita sociale ed un graduale ritorno alla normalità" considera il presidente provinciale di Federazione Moda Italia. Rileviamo inoltre un quasi totale utilizzo, per il 95% secondo la stessa indagine,  del denaro elettronico (carte di credito, bancomat): un elemento dal quale prendere spunto per due considerazioni:la prima la necessità da parte delle banche di ridurre gli oneri e i costi della moneta elettronica per le aziende. La seconda: la lotteria degli scontrini cade in un momento assolutamente inopportuno e certo non risolve i problemi ne dei consumatori ne tantomeno dei negozianti, ma crea solo ulteriore confusione: tra l'altro le aziende programmatrici che devono predisporre gli aggiornamenti dei registratori di cassa sono in affanno visto la vastissima platea di attività commerciali sulle quali devono intervenire. Per questo come Confcommercio chiederemo una ulteriore proroga nei termini, rispetto alla data del 1° febbraio - e conclude Felloni - i saldi rappresentano la possibilità di trovare ottime occasioni per i clienti che in questo modo sosterranno l’economia del nostro territorio acquistando nei negozi di vicinato della propria città". 

 

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